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Aveva 46 anni Ludwik Lejzer (?azarz) Markovich Zamenhof, il padre dell'(e)utopia esperantista, e ufficialmente 19 la lingua, quando apparvero, nel numero del febbraio 1906 della rivista Ruslanda Esperantisto, e successivamente in forma di brochure, i Dogmoj de la Homaranismo, sotto lo pseudonimo 'Homo sum' di terenziana memoria, ripubblicati, con lievi cambiamenti, a firma dello stesso Zamenhof nel 1913. Informandosi ai concetti di 'fratellanza', 'uguaglianza' e 'giustizia' reciproci, intendendo porre su un piano di assoluta parità le credenze di tutti gli esseri umani, nella speranza di giungere alla realizzazione di un universalismo che garantisca pace, prosperità e benessere per l'intera umanità, lo Homaranismo è definito da Émile Boirac, lo psicologo e filosofo francese che presiedette all'organizzazione del primo congresso universale esperantista, come "la dottrina politico-religiosa iniziata da Zamenhof per servire come ponte fra i liberi pensatori di tutte le comunità", e da Gaston Waringhien, fra i più importanti scrittori e intellettuali esperantisti, come "la dottrina che esige che ognuno consideri e ami gli uomini di ogni nazione come propri fratelli".